duminică, martie 23, 2008

Benedizione Urbi et Orbi di Papa Benedetto XVI, Pasqua 2008




Video
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23/03/2008 12:43
BENEDETTO XVI: MESSAGGIO URBI ET ORBI, PAROLE SULLA PIOGGIA E SUL SOLE



"Anche sotto la pioggia il Signore è risorto, la gioia sia con noi in questa circostanza!”. Fuori testo il Papa ha voluto ringraziare e incoraggiare i moltissimi fedeli che sotto la pioggia battente hanno assistito in piazza San Pietro alla messa di Pasqua e hanno ascoltato il messaggio "Urbi et Orbi". Condividendo il disagio della folla Benedetto XVI ha letto il messaggio dal sagrato della basilica e non è salito alla loggia come previsto. Un altro passaggio fuori testo il Papa l'ha dedicato, riferendosi al mattino di Pasqua, al sole che "esiste anche se non è visibile". Infine un ritorno alla pioggia che, ha detto, occorre intendere come "una grazia di Dio per la terra e non lasciamo spegnere la nostra gioia".
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23/03/2008 12:35
BENEDETTO XVI : MESSAGGIO URBI ET ORBI, PACE PER AFRICA, MEDIORIENTE, TIBET


“Come non pensare in questo momento, in particolare, ad alcune regioni africane, quali il Darfur e la Somalia, al martoriato Medioriente, e specialmente alla Terrasanta, all'Iraq, al Libano, e infine al Tibet, regioni per le quali incoraggio la ricerca di soluzioni che salvaguardino il bene e la pace!”. Concludendo questa mattina il messaggio Urbi et Orbi il Papa ha menzionato le aree del mondo più colpite dalla violenza, dall’ingiustizia, dalla violazione dei diritti umani chiedendo soluzioni “sulla via della fraterna solidarietà e della pace”.
“La forza rinnovatrice del Mistero pasquale - ha quindi affermato richiamando la speranza cristiana - si manifesti in ciascuno di noi, nelle nostre famiglie, nelle nostre città e nelle nostre Nazioni. Si manifesti in ogni parte del mondo”.


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23/03/2008 12:34
BENEDETTO XVI: MESSAGGIO URBI ET ORBI, “SPERANZA NEI LUOGHI INSANGUINATI”


“Quante volte le relazioni tra persona e persona, tra gruppo e gruppo, tra popolo e popolo, invece che dall'amore, sono segnate dall'egoismo, dall'ingiustizia, dall'odio, dalla violenza! Sono le piaghe dell'umanità, aperte e doloranti in ogni angolo del pianeta, anche se spesso ignorate e talvolta volutamente nascoste; piaghe che straziano anime e corpi di innumerevoli nostri fratelli e sorelle”. Benedetto XVI nel messaggio “Urbi et Orbi” di questa mattina ha richiamato la situazione in cui si trovano persone e popoli in molte parti del mondo, ricordando che tante ferite “attendono di essere lenite e guarite” da Cristo risorto e “dalla solidarietà di quanti, sulle sue orme e in suo nome, pongono gesti d'amore, si impegnano fattivamente per la giustizia e spargono intorno a sé segni luminosi di speranza nei luoghi insanguinati dai conflitti e dovunque la dignità della persona umana continua ad essere vilipesa e conculcata. L’auspicio è che proprio là si moltiplichino le testimonianze di mitezza e di perdono!”.
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23/03/2008 12:33
BENEDETTO XVI: MESSAGGIO URBI ET ORBI, “CHE NESSUNO CHIUDA IL CUORE”


“Sono risorto e sono ancora e sempre con te”. In queste parole “al sorgere del sole di Pasqua, la Chiesa riconosce la voce stessa di Gesù che risorgendo da morte si rivolge al Padre colmo di felicità”. Così inizia il messaggio “Urbi et Orbi” che Benedetto XVI ha rivolto questa mattina alla città di Roma e al mondo ricordando che Pasqua è “un evento sorprendente ” che “ha cambiato il corso della storia” e dal quale “ci viene un invito a vivere rifiutando l’odio e l’egoismo”. “Fratelli e sorelle cristiani di ogni parte del mondo - ha esclamato il Papa - uomini e donne di animo sinceramente aperto alla verità! Che nessuno chiuda il cuore all'onnipotenza di questo amore che redime! Gesù Cristo è morto e risorto per tutti: Egli è la nostra speranza! Speranza vera per ogni essere umano”. Il Risorto “invia anche noi dappertutto come testimoni della sua speranza e ci rassicura: Io sono con voi sempre, tutti i giorni, fino alla fine del mondo”. In questa prospettiva “possiamo capire il senso e il valore della sofferenza, possiamo lenire le tante ferite che continuano ad insanguinare l’umanità”. Nello sguardo di Cristo risorto, ha sottolineato Benedetto XVI, incontriamo “la risposta all'anelito più profondo del nostro cuore: conoscere Dio e stringere con Lui una relazione vitale, che colmi del suo stesso amore la nostra esistenza e le nostre relazioni interpersonali e sociali”.
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23/03/2008 11:15
SANTA SEDE: BATTEZZATI NELLA VEGLIA PASQUALE, TUTTI “BENVENUTI”




Nel corso della scorsa veglia pasquale Benedetto XVI ha amministrato il battesimo a 7 persone, 5 donne e due uomini. “Com'è noto - dichiara padre Giancarlo Lombardi, direttore della sala stampa della Santa Sede in una nota pubblicata sul bollettino di oggi - il Santo Padre amministra normalmente il sacramento del Battesimo in due circostanze liturgiche. Nella festa del Battesimo del Signore, nella Cappella Sistina, amministra il battesimo a un gruppo di bambini neonati. Nella Veglia pasquale invece amministra il Battesimo e gli altri due sacramenti della iniziazione cristiana (Confermazione e Comunione) a un gruppo di adulti di diversa nazionalità e condizione, che hanno compiuto il necessario cammino di preparazione spirituale e catechetica, che nella tradizione cristiana si chiama catecumenato”. Le persone che hanno ricevuto il battesimo nella veglia di Pasqua sono di nazionalità italiana, camerunense, cinese, statunitense e peruviana. C’era anche Magdi Allam, di origine egiziana, vicedirettore "ad personam" del Corriere della Sera. “Per la Chiesa cattolica - afferma padre Lombardi - ogni persona che chiede di ricevere il Battesimo dopo una profonda ricerca personale, una scelta pienamente libera e un'adeguata preparazione, ha il diritto di riceverlo”. Non c’è "differenza di persone” e tutti sono considerati “ugualmente importanti davanti all'amore di Dio e benvenuti nella comunità della Chiesa”.
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23/03/2008 09:52
BENEDETTO XVI: ALLE 12 LA BENEDIZIONE URBI ET ORBI






Questa mattina, alle 10.30, Benedetto XVI presiederà sul sagrato della Basilica Vaticana la Santa Messa del Giorno di Pasqua. Alle ore 12, dalla Loggia centrale della Basilica, il Papa rivolgerà ai fedeli il Messaggio pasquale e un augurio in diverse lingue, prima di impartire la Benedizione Urbi et Orbi.

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23/03/2008 07:47
BENEDETTO XVI: VEGLIA PASQUALE, “UOMINI E DONNE DELLA LUCE”



“Sempre di nuovo dobbiamo distoglierci dalle direzioni sbagliate, nelle quali ci muoviamo così spesso con il nostro pensare ed agire”. Concludendo l’omelia della veglia pasquale, Benedetto XVI ha ricordato due esclamazioni con cui, nella Chiesa antica, il vescovo o il sacerdote, dopo l’omelia, esortava i credenti: “Conversi ad Dominum”, cioè “volgetevi ora verso il Signore”, e “Sursum corda”, che - ha evidenziato il Papa - vuol dire “in alto i cuori, fuori da tutti gli intrecci delle nostre preoccupazioni, dei nostri desideri, delle nostre angosce, della nostra distrazione”. “Sempre di nuovo dobbiamo volgerci verso di Lui, che è la Via, la Verità e la Vita. Sempre di nuovo dobbiamo diventare dei «convertiti», rivolti con tutta la vita verso il Signore. E sempre di nuovo – ha aggiunto – dobbiamo lasciare che il nostro cuore sia sottratto alla forza di gravità, che lo tira giù, e sollevarlo interiormente in alto: nella verità e l’amore”. I cristiani, ha concluso, devono essere “persone pasquali, uomini e donne della luce”.

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23/03/2008 07:45
BENEDETTO XVI: VEGLIA PASQUALE, “ATTRAVERSO IL MARE COSÌ OSCURO DELLA STORIA” (2)


“Venir battezzati – ha precisato il Santo Padre – significa che il fuoco di questa luce viene calato giù nel nostro intimo”, che “la luce di Dio entra in noi; così diventiamo noi stessi figli della luce”. “Questa luce della verità che c’indica la via, non vogliamo lasciare che si spenga. Vogliamo proteggerla contro tutte le potenze che intendono estinguerla per rigettarci nel buio su Dio e su noi stessi. Il buio, di tanto in tanto, può sembrare comodo. Posso nascondermi e passare la mia vita dormendo. Noi però non siamo chiamati alle tenebre, ma alla luce”. Per questo “nelle promesse battesimali accendiamo, per così dire, nuovamente anno dopo anno questa luce”. Una luce che “è insieme anche fuoco, forza da parte di Dio, una forza che non distrugge, ma vuole trasformare i nostri cuori, affinché noi diventiamo veramente uomini di Dio e affinché la sua pace diventi operante in questo mondo”.
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23/03/2008 07:44
BENEDETTO XVI: VEGLIA PASQUALE, “ATTRAVERSO IL MARE COSÌ OSCURO DELLA STORIA”


Acqua e luce. Sono due “elementi sensibili” con cui la Chiesa rappresenta l’“intima natura” del sacramento del battesimo “come dono di una nuova identità”. Nel battesimo, ha ricordato Benedetto XVI ieri sera nell’omelia della veglia pasquale, Gesù “eleva noi dalla morte alla vita vera”. “Egli ci tira su verso di sé, ci attira dentro la vera vita. Ci conduce attraverso il mare spesso così oscuro della storia, nelle cui confusioni e pericoli non di rado siamo minacciati di sprofondare”. A proposito del simbolo della luce e del fuoco Benedetto XVI ha citato Gregorio di Tours il quale “racconta di un’usanza che qua e là si é conservata a lungo, di prendere per la celebrazione della Veglia Pasquale il fuoco nuovo per mezzo di un cristallo direttamente dal sole: si riceveva, per così dire, luce e fuoco nuovamente dal cielo per accendere poi da essi le luci e i fuochi dell’anno”. Il messaggio di questa antica tradizione é che “Gesù Cristo ha veramente preso la luce dal cielo e l’ha portata sulla terra”. È “la luce della verità e il fuoco dell’amore che trasforma l’essere dell’uomo”. Gesù, ha aggiunto il Papa, “ha portato la luce, ed ora sappiamo chi è Dio e come è Dio. Così sappiamo anche come stanno le cose riguardo all’uomo; che cosa siamo noi e per che scopo esistiamo”. (segue)
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23/03/2008 07:42
BENEDETTO XVI: VEGLIA PASQUALE, “ANCORATI ALLA STESSA IDENTITÀ”




“Le persone battezzate e credenti non sono mai veramente estranee l’una per l’altra”, ha proseguito Benedetto XVI all’omelia della veglia pasquale di ieri. “Possono separarci continenti, culture, strutture sociali o anche distanze storiche - ha detto il Papa - ma quando c’incontriamo, ci conosciamo in base allo stesso Signore, alla stessa fede, alla stessa speranza, allo stesso amore, che ci formano, allora sperimentiamo che il fondamento delle nostre vite è lo stesso. Sperimentiamo che nel più profondo del nostro intimo siamo ancorati alla stessa identità, a partire dalla quale tutte le diversità esteriori, per quanto grandi possano anche essere, risultano secondarie”. In quanto credenti, ha ribadito, “siamo in comunione a causa della nostra identità più profonda: Cristo in noi. Così la fede è una forza di pace e di riconciliazione nel mondo: è superata la lontananza, nel Signore siamo diventati vicini”.
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23/03/2008 07:41
BENEDETTO XVI: VEGLIA PASQUALE, UN “ANDARE VIA” CHE SI TRASFORMA IN “PRESENZA”


“Il suo andare inaugura un modo tutto nuovo e più grande della sua presenza”. Benedetto XVI nell’omelia della veglia pasquale celebrata ieri nella basilica di San Pietro, ha ripreso e spiegato la frase di Cristo “Vado e vengo a voi”, che riassume il significato della sua morte e della sua resurrezione. “Il suo morire – ha commentato il Papa – è un atto di amore. L’amore però é immortale. Per questo il suo andare via si trasforma in un nuovo venire, in una forma di presenza che giunge più nel profondo e non finisce più”. E questo, ha aggiunto, perché Cristo “mediante l’atto di amore é totalmente trasformato”, “può passare attraverso la porta interiore tra l’io e il tu, la porta chiusa tra l’ieri e l’oggi, tra il passato e il domani” e “può oltrepassare anche il muro dell’alterità che separa l’io dal tu”. Di conseguenza, ha affermato: “Il Signore entra nella vostra vita per la porta del vostro cuore. Non stiamo più uno accanto all’altro o uno contro l’altro. Egli attraversa tutte queste porte”.

Un comentariu:

pescarusul argintiu spunea...

Trebuie sa spun ca azi a fost o zi emotionanta si pentru mine, nu numai pentru cei care au sarbatorit Pastele Catolic.
Am asistat impreuna cu fetita mea la inaltatoarea slujba a sfintei Liturghii de la Biserica Visarion si dupa savarsirea acesteia, ea a primit sfanta impartasanie, prima din acest an.
Preiau si eu fragmentul rostit in romana din mesajul Papei Benedetto XVI rostit astazi la Vatican: "Hristos a inviat !"
Dumnezeu sa-i binecauvanteze pe toti credinciosii !